mercoledì 30 maggio 2012

Il più grande parco eolico sarà realizzato in Kenya



Nella regione di Turkana, nel nord del Kenya, sorgerà il più grande parco eolico del mondo. In questa regione il vento raggiunge velocità molto elevate e, per questo, sarà realizzato un parco composto da 365 turbine in un'area di 16 ettari, e permetterà di fornire più del 20% del fabbisogno energetico di tutto il continente africano. Con questo progetto, inoltre, verranno creati 2.800 nuovi posti di lavoro, in una zona dove la popolazione vive principalmente di pastorizia e allevamento.
"Nei prossimi tre anni, durante la costruzione del parco eolico vedremo [...] tutte le turbine che sostanzialmente produrranno energia", dice Chris Staubo, direttore del progetto.
Per realizzare il parco eolico dovrà essere costruita una nuova strada, anche se un intero villaggio verrà abbattuto. Gli abitanti, comunque, non sembrano preoccupati: "l'importante è che ci saranno scuole, ospedale e acqua. Dobbiamo camminare tutto il giorno per raggiungere l'acqua allo Jangalani, ci sposteremo in un nuovo villaggio dove ci daranno l'acqua", sostiene una donna del luogo.
Il progetto del mega parco eolico avrà un costo di 775 milioni di dollari, finanziato da donazioni di privati e dalla Banca di Sviluppo Africana.

Fonte: RepubblicaTv e TmNews.

lunedì 28 maggio 2012

Le enormi piattaforme eoliche verranno sostituti da sistemi galleggianti

Si chiama WindFloat l’ultima frontiera nel settore dell’energia eolica in alto mare. È una struttura non invasiva, composta da turbine eoliche galleggianti posizionate oltre le coste che sfruttano al meglio la potenza del vento.

Il prototipo è stato installato a circa 350 km al largo delle coste del Portogallo e, costato 23 milioni di euro, è in grado ad oggi di produrre energia elettrica fino a 2MW. La novità sta nell’adozione di un sistema completamente galleggiante, che non ha bisogno di impiegare apparecchiature di sollevamento pesante in superficie e nemmeno delle operazioni di assemblaggio e fissaggio in profondità. Questa nuova tecnologia supera gli attuali standar di installazione e consente di operare laddove il vento soffia più forte e in maniera più costante.

Il progetto, nato da una partnership, resterà in funzione per un anno e, se i risultati saranno quelli sperati, potrà essere affiancato da altre turbine eoliche di maggiore potenza, fino a realizzare un parco eolico off-shore per un totale di 150MW.

L'innovazione è stata premiata con gli Renewable Energy Awards come "Innovazione tecnologica dell’anno".

Leggi l'intero articolo su Tekneco.

venerdì 25 maggio 2012

Le nanotecnologie potrebbero servire anche all'energia eolica

La ricerca sulle nanotecnolegie dimostra che esse si stanno rivelando utili per molti i settori.
Nel centro ricerche ENEA di Brindisi sono state messe a punto dei microtubi, formati da sensori a stato solido in grado di tenere sotto controllo la qualità dell'aria e sono pronte le possibili applicazioni, tra cui l'eolico.
I sensori sono realizzati in carbonio su cui si depositano delle microgoccie di metallo per aumentare la selettività e la sensibilità verso più specie chimiche.
Questi sensori sono l'evoluzione di una scoperta fatta negli anni '90 le cui proprietà sono diventate eclettiche, applicabili in vari campi, anche all'aria aperta. Questo ha suscitato l'interesse dell'industria.

giovedì 24 maggio 2012

"L'eolico e il fotovoltaico sono una frode colossale"

eolico fotovoltaico
Parola di Franco Battaglia. Intervenuto alla rassegna Pordenone Pensa, il nuclearista ha dichiarato che le energie rinnovabili assicureranno ai nostri figli la povertà.

"Abbiamo il dovere di assicurare l’approvvigionamento energetico ai nostri figli e nipoti: il 95% dell’energia elettrica viene prodotto tramite l’idroelettrico, bruciando carbone, gas o tramite la fissione nucleare. La caratteristica di queste 4 tecnologie è fornire energia esattamente con le modalità che richiediamo. Ovvero, questi procedimenti ci consentono di avere energia nel posto, momento e potenza che chiediamo. Il nostro paese assorbe, 24 ore su 24, 30 gigawatt elettrici, e nei momenti di picco 60. Non possiamo pensare di sostituire anche un solo gigawatt di questi con un’energia alternativa semplicemente per il fatto che il sole non brilla tutto il giorno e il vento con soffia costantemente".

Si scaglia anche contro i Verdi, colpevoli, a suo dire, di averci raccontato falsità sull'inquinamento e il riscaldamento globale per più 40 anni. In più, minimizza i disastri di Fukushima e Chernobyl, e proclama la sicurezza degli impianti nucleari: secondo Battaglia, in questi 25 anni, non c'è stato nessun morto a causa delle radiazioni. "C’è stata una sola eccezione: 6000 casi di tumore alla tiroide. Su una popolazione di 6 milioni di abitanti nell’arco di 25 anni, che è una media che si può trovare in qualsiasi parte del mondo. E c’è una spiegazione: dopo l’incidente la tiroide è stata passata sotto l’ecografo e questo ha causato l’aumento di casi".

Leggi l'intera tesi provocatoria sostenuta dal nuclearista su Pordenone Oggi.

martedì 22 maggio 2012

Agli italiani piace l'eolico

Al 90% degli italiani piace l'eolico. Lo sostiene un sondaggio condotto dall'Istituto di ricerca milanese CE&Co pubblicato sul portale del Saper Vivere EcoSeven. L'indagine delinea un quadro confortante del rapporto tra italiani ed eolico. Il campione è stato intervistato circa gli aspetti positivi e negativi che la diffusione degli impianti e dei parchi eolici possono apportare.

Tra i punti di forza dell'eolico, vi è il fatto di essere un'energia pulita, la libertà dalla dipendenza degli impianti di produzione di gas e petrolio; inoltre, il vento è una risorsa inesauribile, che non procura rischi per le persone e l'ambiente, è disponibile in quantità nell'ambiente, e crea sviluppo e occupazione contribuendo allo sviluppo tecnologico.
Tra i difetti dell'eolico, i più citati sono: l'impatto che un impianto può avere sul paesaggio e sull'ambiente, la costosità degli impianti, non tutte le zone sono adatte, la rumorosità degli impianti.

Per il campione dell'indagine, l'eolico creerà molti posti di lavoro, soprattutto per installatori, ingegneri, operai specializzati, geologi, per le piccole imprese di lavori edili e di manutenzione.

"La grande maggioranza degli italiani - dichiara Simone Togni, presidente dell'Anev, Associazione nazionale energia del vento - vuole l'eolico. Lo conferma il sondaggio attuale che esprime, ancora una volta, il largo consenso degli italiani a questa tecnologia pulita oggi pienamente rispettosa del territorio e del paesaggio grazie al protocollo che Anev ha sottoscritto con le Associazioni ambientaliste Legambiente e Greenpeace"

Fonte: Ansa

martedì 15 maggio 2012

AWC: il progetto eolico off-shore di Google

impianto off-shore
L’Atlantic Wind Connection (AWC) è un progetto finanziato dal motore di ricerca Google per la realizzazione di un immenso parco eolico off-shore che dovrebbe coprire circa 565 chilometri, dal New Jersey al Virginia, a una distanza di circa 15-25 chilometri dalle coste orientali degli Stati Uniti, dove le acque hanno una profondità meno proibitiva. Questa enorme estensione consentirebbe la produzione di 6000 MW di elettricità, un potenza tale da fornire energia pulita a oltre due milioni di famiglie americane.

Ieri, il Dipartimento degli Interni americano ha dato il via libera alle analisi ambientali, che richiederanno un periodo di 18-24 mesi, dopo aver rilevato la mancanza di "sovrapposizioni competitive" nell'area per la costruzione della linea di collegamento con la costa atlantica. Nelle previsioni del gigante informatico sono di rendere attiva una prima parte del parco eolico entro il 2016 per poi completarla nel 2021.

Gli ostacoli normativi, regionali e federali potrebbero limitare gli accordi finanziari stretti, necessari per iniziare a trasmettere l’elettricità generata dai parchi eolici entro la fine del 2017.
I governatori degli stati della "East Coast" americana, da parte loro, si dichiarano molto interessati al progetto. L'AWC spera che le aziende costruiscano al più presto impianti off-shore, impianti di cui gli USA ne sono poveri, sperando così di trasmettere energia non generata dalla combustione di impianti a energia fossile.

Fonti:
Rinnovabili.it
Giann.net
Googleblog

venerdì 11 maggio 2012

L'Italia preferisce le energie rinnovabili

Gli italiani puntano sul libero mercato e sulle energie rinnovabili. È quanto emerge dalla ricerca "Gli Italiani e il solare - timori e aspettative", realizzata da Ipr Marketing e promossa dall'Osservatorio sul Solare della Fondazione UniVerde con il sostegno di Yingli Green Energy.

Tra le energie pulite, ben il 55% degli italiani punta sull'energia eolica, mentre otto italiani su dieci sarebbe propensa a passare al solare. Inoltre, secondo l'85% degli intervistati il governo dovrebbe intervenire in misura maggiore per incentivare la diffusione del fotovoltaico. Dal confronto dei dati con quelli raccolti nel 2009, sono molti più italiani ad essere propensi ad investire sulle rinnovabili.

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione UniVerde, sostiene che "l'autoconsumo e la libertà di scambiarsi energia sono il futuro e solo così l'Italia potrà davvero passare alla terza rivoluzione industriale". I dati emersi testimoniano una maggiore consapevolezza degli italiani verso le energie rinnovabili. Questa l'opinione dell'amministratore delegato di Yingli Green Energy Italia Fabio Patti, "Il fotovoltaico ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'intero settore, fungendo da traino anche per le altre energie rinnovabili. E oggi, grazie alle economie di scala e ad un favorevole sistema incentivante, si è potuto accelerare il processo di diminuzione dei costi delle installazioni".

Leggi l'intero articolo su AdnKronos.

giovedì 10 maggio 2012

Ultimo giorno per i corsi sull'eolico

Scade oggi il termine ultimo per l'iscrizione ai corsi di formazione organizzati dall'ANEV-UIL su aspetti tecnici, normativi, economici e ambientali del settore eolico.

È prevista l'assegnazione di 10 borse di studio del valore di € 850. Il primo corso si terrà dal 5 all'8 giugno a Villa Borghese presso il Palanergia Anev a Roma, mentre i prossimi corsi si terranno settembre e novembre.

L'ANEV ha voluto celebrare i suoi primi 10 anni di attività ha voluto offrire delle opportunità a chi volesse partecipare, nell'ottica di un futuro lavorativo nell'ambito del settore dell'energia eolica.

Informazioni sui corsi sul sito dell'ANEV.
Fonte: Italia Oggi

mercoledì 9 maggio 2012

CNEL: Possibili infiltrazioni mafiose nell'eolico

impianti produzione energia eolica
Nel settore eolico rischia di palesarsi l'ombra della mafia, e il timore è maggiore se si considerano i finanziamenti previsti per i prossimi anni, circa 10 miliardi di euro annuali. Questa, l'analisi proveniente da uno studio presentato dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro stamane dal titolo "Rapporto sui rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dell’energia eolica, curato dall’Osservatorio Socio-economico sulla criminalità".

Secondo il rapporto, tra gennaio 2007 e aprile 2011, si contano 17 inchieste relative ai parchi eolici, con 14 Procure impegnate e 126 ordinanze di custodia cautelare emesse. La proliferazione di impianti di produzione dell'energia eolica, specie al centro-sud, ha posto alcuni spunti di riflessione. Attualmente, infatti, gli impianti eolici si concentrano principalmente nelle regioni meridionali con il 98% della potenza italiana e l’84% del parco impianti e sebbene non vi sia “relazione diretta e ineludibile tra Meridione, criminalità organizzata e produzione energetica rinnovabile”, a detta del CNEL bisogna riflettere sul rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, soprattutto alla luce del controllo ambientale che essa esercita e già fortemente strutturata in molti altri settori, come i lavori edili e lo smaltimento dei rifiuti.

I principali aspetti a rischio criminalità, secondo il CNEL, si possono individuare in: la concentrazione degli impianti in superfici ridotte, l'elevato costo di realizzazione, la scarsità dei mezzi degli uffici tecnici chiamati a dare i permessi e la presenza della quasi totalità degli impianti in regioni con tradizionale presenza di criminalità organizzata.

Il CNEL invoca un severo monitoraggio affinché si possa prevenire e contrastare un fenomeno in crescita, alla luce degli ingenti finanziamenti stanziati nei prossimi anni. La strada da percorrere è il “potenziamento delle indagini patrimoniali, fino alla completa tracciabilità delle risorse assegnate, rafforzamento del collegamento tra le forze di polizia, tramite l’integrazione di informazioni e banche dati”.

Fonti: ANSA, Casaeclima, Rinnovabili.it

venerdì 4 maggio 2012

I parchi eolici saranno soggetti all'IMU

Gli impianti di produzione dell'energia eolica pagheranno l'Imposta Municipale Unica per il 2012: è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione, dando ragione ad un Comune in provincia di Foggia nei confronti di un parco eolico cui aveva tentato, invano, di imporre la tassa. Anche l'ICI graverà sugli impianti, almeno quella del 2011.

I parchi eolici, secondo la Cassazione, vanno accatastati nella categoria "D/1": Opifici o attività industriali. La società gestore del parco riteneva invece di rientrare nella categoria "E/3: Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche (edicole per giornali e simili, chioschi per bar, per rifornimenti di auto, per sale di aspetto di tranvie, ecc., pese pubbliche, ecc.)”, categoria esente dall'imposta. La Corte, però, ha applicato ai parchi eolici la stessa misura attualmente valida per gli impianti idroelettrici e fotovoltaici.

La vicenda fa da contorno allo scontro tra Stato, Agenzia delle Entrate e Associazioni sulla categoria catastale di appartenenza e, ben più importante, sull'incertezza relativa agli incentivi alle energie rinnovabili. Il settore eolico, così, potrebbe subire un altro colpo: chi progetta e costruisce un impianto eolico, rischierà di dover pagare anche l'IMU.

Fonte: Green Style

Il CNR coordina due progetti eolici


L'Istituto di Scienze Marine del CNR (Ismar) sta coordinando due progetti sull'impatto della produzione di energia elettrica per mezzo delle onde del mare sui fondali del Mediterraneo e del Mar Nero.

Uno studio rientra nel piano europeo Equimar: ricercatori della sede di Venezia, insieme ad altri colleghi europei, hanno messo a punto protocolli per valutare l'efficienza energetica degli impianti. Il secondo progetto interessa la produzione di elettricità grazie al vento: nei prossimi tre anni l'Istituto del Cnr parteciperà a CoCoNet, un progetto finanziato dalla Commissione europea con lo scopo di conciliare l'attività della rete di Aree marine protette con la produzione di energia. Per questo progetto sono stati stanziati circa 11 milioni di euro. Nel programma è anche coinvolto il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, a cui aderiscono circa 30 università italiane.

Fonte: Corriere