venerdì 16 marzo 2012

Le domande più comuni sull’energia eolica

  1. Cos'è e come funziona un impianto eolico? 

    Un impianto eolico trasforma l’energia cinetica del vento in energia elettrica. Questo avviene attraverso il rotore che raccoglie l'energia e, ruotando, muovono un generatore elettrico collegato alla rete, il tutto in modo semplice e poco costoso. Esistono due tipologie di generatori:  generatori ad asse orizzontale, il cui rotore va orientato in base alla direzione di provenienza del vento; generatori ad asse verticale, indipendenti dalla direzione del vento. L’energia prodotta viene immessa nella rete di trasmissione nazionale come previsto dalla normativa vigente. 

  2. Quando è stata sfruttata l'energia eolica per la prima volta?

    La prima forma di sfruttamento dell'energia eolica in energia meccanica si ha sin dall'antichità nella propulsione navale grazie all'utilizzo delle vele delle navi. I primi mulini a vento europei trasportavano invece acqua o muovevano le macine per triturare i cereali. I mulini olandesi erano i più grandi del tempo. Questi mulini erano formati da telai in legno sui quali era fissata la tela che formava così delle vele spinte in rotazione dal vento. Nel corso del XIX secolo entrarono in funzione migliaia di mulini a vento sia in Europa che in America, soprattutto per scopi di irrigazione. In seguito, con l'invenzione delle macchine a vapore, vennero abbandonati a causa del costo del carbone allora a buon mercato.

  3. Quali sono le caratteristiche per cui l'energia eolica è preferibile rispetto alle energie convenzionali?

    L'energia eolica è una fonte di energia attraente come energia alternativa sotto molti punti di vista. Rispetto ai tradizionali combustibili fossili, infatti, si può dire che essa è abbondante, rinnovabile, ampiamente distribuita, pulita e praticamente non produce gas a effetto serra. Il più grande svantaggio è rappresentato dalla sua caratteristica intrinseca di intermittenza nella produzione associata alla necessaria presenza della giusta quantità di vento. Tuttavia la sua diffusione in termini di kilowattora prodotti al mondo cresce continuamente nel tempo. 

  4. Quale ente italiano rilascia l’autorizzazione alla costruzione e all'esercizio di un impianto eolico?

    Secondo la legge è la Regione l’ente preposto al rilascio del permesso per la costruzione e l’esercizio di un impianto eolico. L’Autorizzazione Unica sostituisce a tutti gli effetti qualsiasi altra autorizzazione di competenza delle amministrazioni partecipanti alla conferenza di servizi. L’attuazione della normativa è stata regolamentata meglio dalle recenti "Linee Guida" nazionali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale

  5. Che ruolo rivestono i Comuni nel procedimento per autorizzare la costruzione di un parco eolico?

    I Comuni non rilasciano alcuna autorizzazione né concessione edilizia. La costruzione e l’esercizio di un impianto eolico è autorizzata dalla Regione attraverso il rilascio del provvedimento di Autorizzazione Unica. Un Comune esprime il proprio parere all’interno della Conferenza dei servizi dove intervengono altri enti che esprimono i pareri per gli aspetti di propria competenza. 

  6. Come si misura la potenza di un impianto eolico?

    La grandezza che misura il massimo dell'energia producibile dall'impianto in un dato intervallo di tempo è il Megawatt (MW). L’unità di misura dell’energia elettrica prodotta da un impianto è il MWh (megawattora), da non confondere con il megawatt. 1 MWh rappresenta la quantità di energia prodotta in un’ora da un impianto di potenza 1 MW che funziona a pieno regime. Il consumo domestico è misurato in KWh (un kilowatt-ora equivale a mille megawatt-ora), l’energia consumata da un’apparecchiatura elettrica di potenza 1 KW in un’ora di funzionamento. 

  7. In quali siti si costruiscono gli impianti eolici?

    Un sito per la realizzazione deve trrovarsi in una zona sufficientemente ventosa. In Italia questa caratteristica è presente soprattutto nel Centro-Sud e nelle isole e praticamente assente nelle regioni del Nord Italia. Il sito inoltre deve essere: accessibile ai trasporti eccezionali (lunghi fino a 70m) e con pendenze non elevate, vicino alla rete elettrica di alta tensione, in aree con scarsa vegetazione. Un impianto non può essere istallato a quote troppo elevate, non oltre i 1800metri sopra il livello del mare. Deve rispettare i vincoli ambientali previsti dalle normative vigenti. 

  8. Come si sviluppa un progetto eolico?

    Un sito si localizza sulla base di un' ipotesi di fattibilità secondo le caratteristiche prima citate, successivamente si installano uno o più torri di msura del vento, chiamati "anemometri", e si raccolgono i dati sul vento per almeno un anno verificando il potenziale eolico del sito. In seguito si redige un progetto preliminare con un posizionamento ottimale delle turbine, denominato "layout di impianto", nel rispetto dei vincoli sul territorio; si sottoscrivono gli accordi con terreni di privati e/o enti pubblici; si richiede al gestore della rete elettrica il punto di connessione per il trasporto dell’energia; si redige il progetto definitivo e si avvia il procedimento di autorizzazione unica presso la Regione. Ottenuta l’Autorizzazione Unica il sito è cantierabile e si procede alla realizzazione dell’impianto. 

  9. Un impianto eolico usufruisce degli incentivi?

    In realtà è l'energia prodotta dagli impianti ad essere incentivata: se un impianto non funziona e non produce energia, non riceve incentivi. Il produttore di energia da fonte rinnovabile può vendere il titolo chiamato "Certificato Verde", riconosciuto per ogni MWh di energia prodotta a tutti i produttori di energia da fonte convenzionale. Questi ultimi, infatti, sono obbligati a produrre o acquistare una percentuale di energia da fonti rinnnovabili (eolico, idroelettrico, biomasse, moto ondoso). Questo meccanismo fa sì che l’incentivazione sia pagata dai produttori di energia elettrica da fonte convenzionale (carbone, petrolio, gas) .

  10. In Italia, quanti posti di lavoro crea l’energia eolica?

    Secondo delle stime, il settore eolico in Italia occupa più di 20.000 persone incluso, l’indotto. Secondo un altro noto studio, se l’intero potenziale eolico di 16.200 MW venisse realizzato nei prossimi 10 anni, gli occupati nel settore diventerebbero 66.000. Inoltre, considerato che il maggiore potenziale eolico è nel Centro-Sud e nelle Isole, anche la richiesta professionale delle imprese si concentrerebbe proprio in queste aeree. 

  11. Esistono diverse tipologie di impianti eolici?

    Si. Esistono impianti eolici off-shore e impianti eolici on-shore. Un impianto off-shore é realizzato in mezzo al mare mentre un impianto on-shore é realizzato a terra. Il costo di sviluppo, costruzione e manutenzione del primo é molto piú elevato rispetto al secondo in relazione alla maggiore difficoltá di reggiungere il sito e per la maggiore aggressivitá dell’ambiente. Esistono inoltre degli impianti misti a energia eolica e idrogena. L'energia eolica ha una natura intermittente, ciò ha portato a individuare numerosi metodi di immagazzinamento dell'energia, inclusa la produzione di idrogeno attraverso l'elettrolisi dell'acqua. L'idrogeno è usato a generare elettricità quando la domanda d'energia non può essere sostenuta solo dal vento. L'energia immagazzinata nell'idrogeno viene convertita in energia elettrica attraverso celle a combustibile o con un motore a combustione collegato a un generatore elettrico. Il primo impianto misto è stato realizzato in Danimarca nel maggio del 2007.

  12. Quanti impianti eolici esistono in Italia?

  13. È stato detto che grazie alle loro caratteristiche le regioni del Centro-Sud sono regioni favorevoli alla costruzione di impianti eolici. Ci sono molti impianti localizzati in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Puglia, e anche in Sicilia e Sardegna. Al Nord Italia gli impianti si possono trovare in Emilia-Romagna, Toscana e Liguria.

  14. Qual è l'opinione degli italiani in merito all’energia eolica?

    Una recente indagine ha rilevato che circa l’80% degli italiani l’energia eolica è rispettosa dell’ambiente; per il 60% l’eolico alimenta l’occupazione e l’economia locale e nel contempo è strategicamente competitivo nel quadro dell’economia internazionale; questo vale anche per le altre fonti rinnovabili. In più, per il 75% l'eolico è una fonte non soggetta a crisi economiche e politiche; infine, l’83% degli italiani approverebbe un maggiore uso delle fonti di energia eolica da parte del suo fornitore di elettricità.