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giovedì 27 dicembre 2012

Erg diventa il primo produttore di energia eolica

La famiglia Garrone allarga la propria attività nel settore dell'energia investendo nelle fonti rinnovabili. La Erg, infatti, ha acquisito l'80% della Ip Maestrale Investments divenendo il primo produttore per l'eolico in Italia.

Il valore dell'acquisizione si aggira intorno ai 28,2 milioni di euro. L'operazione prevede anche un'opzione per il restante valore della società, controllata da International Gdf Suez, entro tre anni. La Erg può così contare su una potenza eolica installata di 636 Megawatt.

Il valore stimato dei parchi eolici, in realtà, è di gran lunga superiore, e si stima in 859 milioni di euro a scadenza dei finanziamenti al 2022; gli impianti eolici sono distribuiti tra il Sud Italia (Sicilia, Sardegna, Campania, Puglia, Basilicata, Molise) e la Germania. Secondo l'amministratore delegato di Erg, Luca Bettonte, "L’operazione con Gdf Suez, primario operatore mondiale nel settore dell’energia, è di grande rilevanza strategica per il gruppo Erg che diventa così, tramite la controllata Erg Renew, il primo produttore di energia eolica in Italia e tra i primi dieci in Europa, accelerando il proprio sviluppo internazionale con l’ingresso nel mercato tedesco".

La chiusura dell'operazione è prevista entro il primo trimestre del 2013.

Fonte: Giornale di Sicilia

mercoledì 19 dicembre 2012

Investire nel mini eolico, settore difficile ma interessante



Sul tema delle rinnovabili l’Italia è sempre stato un Paese controverso e particolarmente difficile. Mancanza di una programmazione energetica e ambientale di lungo periodo, poca chiarezza della normativa autorizzativa, difficoltà e complessità di connessione alla rete elettrica sono sicuramente i principali spauracchi che spaventano e allontanano gli investitori dal mini e medio eolico che invece, ad avviso dello scrivente, possono riservare piacevoli sorprese e possibilità interessanti.

Come tutto il settore delle rinnovabili in Italia, il mercato nasce nel 2003 con il D.Lgs 387, ma si deve aspettare la prima metà degli anni 2000 per vedere la concreta possibilità di installare turbine di medio-piccola taglia. Da allora il mercato e la normativa hanno avuto una forte evoluzione e oggi possiamo tranquillamente affermare che per i prossimi anni esso rappresenterà un importante traino nel settore della produzione di energia da fonte rinnovabile (si veda anche lo speciale tecnico di QualEnergia.it sul minieolico, ndr).

Proviamo a fare una valutazione delle potenzialità di questo mercato in Italia alla luce delle novità degli ultimi mesi. Innanzitutto andiamo ad analizzare le soluzioni oggi sul mercato.

Le taglie più diffuse sono essenzialmente tre che per comodità definiremo micro-eolico (turbine con potenza paragonabile ai 10-11 kWp), minieolico (turbine della potenza di 50-60 kWp) e medio eolico (essenzialmente turbine della potenza di 200 kWp).

La prima fascia (microeolico) presenta a sua volta una possibilità interessante sotto i 6 kWp che può essere considerata una taglia “famigliare” e presenta una fascia incentivante omogenea fino ai 20 kWp. Le soluzioni tecniche adottate per il microeolico sono indirizzate soprattutto a contenerne i costi. La produzione è tendenzialmente scarsa in quanto le turbine di piccola potenza sono installate in prossimità dello strato turbolento che per comodità si considera terminare intorno ai dieci metri dal suolo. Per aumentare le produzioni si usano materiali molto leggeri o ampie superfici alari.

Il mercato si è tendenzialmente orientato quindi verso l’introduzione di turbine ad asse verticale che, per le loro caratteristiche tecniche, meglio si adattano a lavorare negli strati turbolenti o verso turbine comunque di grandi dimensioni nonostante la piccola potenza. Oggi quindi taglie inferiori ai 10 kWp possono rappresentare una buona soluzione tecnico-economica per il piccolo investitore che ha come obiettivo il bilanciamento della propria spesa energetica. Se invece l’investimento è fatto per avere una piccola remunerazione allora ci si deve orientare verso soluzioni più performanti. In prima istanza quindi sollevarsi da terra e ampliare l’apertura alare.

Lo standard di fatto è oggi rappresentato da tre altezze medie, 18, 24 e 30 metri. Capire quando orientarsi per l’una o l’altra non è facile e uno studio anemologico, seppur preliminare, permette di capire meglio i costi-benefici di una torre più alta.

Sul mercato si trovano sia turbine bipala che tripala di produzione italiana, europea o extra-europea con ottime caratteristiche e soprattutto una buona storia aziendale alle spalle. Su queste taglie incide in maniera molto importante anche la cantieristica e la gestione della turbina nel tempo.

Posto che non esiste una turbina a zero manutenzioni, le soluzioni tecniche adottate dai costruttori si sono orientate verso preponderanza dell’elettronica di supporto o della meccanica. Anche qui la scelta dovrebbe dipendere dalle caratteristiche del sito. Una turbina con molta elettronica permette un controllo fine e accurato, ma anche competenze non banali. Una turbina meccanica richiede interventi classici e semplici, ma l’ottimizzazione rispetto al sito non è spinta. Il nostro suggerimento è sempre lo stesso e cioè di farsi consigliare da un referente di fiducia con esperienza su più taglie e più modelli.

Leggi l'intero articolo su QualEnergia

lunedì 17 dicembre 2012

Le energie rinnovabili abbatteranno i costi dell'elettricità

Eolico e fotovoltaico abbatteranno i costi dell'energia nel 2030: è quanto sostiene sostiene uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Università del Delaware. Secondo questa ricerca, l'energia eolica e quella solare possono soddisfare al 99% la domanda di energia di una rete elettrica, grazie anche al supporto di efficienti sistemi di stoccaggio.

I costi di alimentazione potrebbero essere dimezzati grazie alle energie rinnovabili, arrivando ad equivalere quelli sostenuti attualmente con i combustibili fossili. Per raggiungere questo obiettivo è necessario analizzare i picchi di domanda e produzione dell'energia, insieme alla capacità e all'affidabilità dei sistemi di stoccaggio. Oltre a questo bisognerà aumentare la rete di approvvigionamento e i tipi di energia a cui fare ricorso.

I ricercatori hanno realizzato un modello per esaminare tutte le combinazioni possibili di energia eolica e fotovoltaica e sistemi di stoccaggio per quattro anni, integrando variabili meteorologicche, previsioni orarie, esigenze di energia elettrica. Hanno inoltre integrato i dati provenienti da una rete elettrica comprendente 13 stati federali, equivalente a circa un quinto della rete elettrica degli Stati Uniti.

Leggi l'articolo su GreenStyle.

mercoledì 5 dicembre 2012

Anev: le imprese eoliche fuggono all'estero per la burocrazia

Gli investitori nell'eolico in Italia fuggono a causa della burocrazia. Questo a causa del taglio degli incentivi alle energie rinnovabili, ai registri per la partecipazione delle aste e ai suoi meccanismi. Lo sostiene l'Anev tramite le dichiarazioni del suo presidente Simone Togni, dopo un recente studio di Ernst & Young in cui si mostra un calo nella percentuale degli investimenti nel settore delle energie rinnovabili.

Secondo questo studio, l'Italia è scesa dal 5° al 9° nella classifica dei mercati più attraenti per investimenti, preceduta da Cina, Germania, Stati Uniti, India, Francia, Regno Unito, Canada e Giappone. Il nostro paese è in calo in tutti i settori delle energie "green": su tutte, l'energia eolica è scesa al 53%, 3 in meno rispetto a tre mesi fa.

Secondo Togni, “i nostri decisori pubblici devono riflettere su questi dati. Le imprese italiane delle Rinnovabili investono in Paesi come Brasile, Messico e Cile dove la normativa è più stabile e consente investimenti sicuri, esportando ricchezza e posti di lavoro. Benefici questi di cui l’Italia ha grande necessità. Si auspica che questa fuga di capitali all’estero venga arginata per il bene del nostro Paese, con interventi che puntino su incentivi in conto capitale e sulla leva fiscale”.

Fonte: ZeroEmission

martedì 27 novembre 2012

Google ha investito quasi 1 miliardo di dollari nell'eolico



Con l'investimento in un'impianto eolico in Iowa da 75 milioni, Google ha raggiunto quasi il miliardo di investimenti nell'energia eolica. Questo nuovo impianto di produzione, con una potenza eolica da 50 MW, si aggiunge al data center di Oklahoma alimentato a energia eolica e a tutti gli altri investimenti in energie rinnovabili su cui BigG sta puntando dopo gli impegni presi nel 2007 con il progetto "carbon neutrality".

Tra gli altri investimenti in questo senso, si segnala che l'energia in eccesso prodotta dal data center di Council Bluffs sarà venduta a un'azienda del luogo, la Central Iowa Power Cooperative, un progetto ibrido che si stima fornirà energia elettrica a circa 1500 casa dell'Iowa. Ecco il comunicato in merito:

Nel 2007, abbiamo annunciato un progetto per costruire un data center a Council Bluffs. Nella primavera del 2012, abbiamo annunciato che avremmo costruito un secondo impianto. Nel tempo abbiamo investito più di 900 milioni di dollari e abbiamo stabilito un impegno a lungo termine con la regione e lo stato. Da allora, abbiamo creato più di 130 posti di lavoro nella zona, e lavoriamo duramente per sostenere le comunità in cui i nostri impiegati vivono e lavorano.
Sin dal 2008, abbiamo assegnato più di 608.000 dollari alle scuole locali e alle associazioni no-profit. In più, nell'ottobre 2011, abbiamo lavorato con la città di Council Bluffs per lanciare una zona Wi-Fi libera per tutti intorno le tre aree di Council Bluffs: Downtown Council Bluffs, Mid America Center e la Harvey Recreational Complex.

Fonte: Ziogeek

lunedì 26 novembre 2012

Un parco eolico nel mare Artico russo

Un parco eolico potrebbe essere costruito nell’Artico russo, per fornire energia pulita all’Europa. È questo l’obiettivo di un progetto russo che prevede la costruzione di un maxi impianto eolico nel nord della Russia. Il progetto, che si chiama Rustec, è stato promosso dall’International Finance Organization, dipartimento finanziario della Banca Mondiale. Gli esperti, infatti, sono convinti che i bassi costi di produzione e i venti molto forti dell'estremo Nord russo renderebbero l'energia eolica generata in loco molto meno costosa di quella rinnovabile prodotta in Europa.

Leggi l'intero articolo su EcoSeven

venerdì 16 novembre 2012

Greenpeace: nel 2020 l'eolico potrebbe fornire il 12% dell'energia mondiale

"L'energia prodotta dal vento potrebbe fornire fino al 12% dell'energia elettrica mondiale entro il 2020, valori 5 volte superiori agli attuali". Questo è quanto si evince dalla nota della quarta edizione del Global Wind Energy Outlook, pubblicato da Greenpeace International e il Global Wind Energy Council a Pechino.

Proseguendo nella nota, sempre nel 2020 l'energia eolica creerà "1,4 milioni di nuovi posti di lavoro", oltre a "ridurre le emissioni di CO2 di oltre 1,5 miliardi di tonnellate l'anno. E i valori sono destinati a crescere: le previsioni infatti indicano la possibilità di soddisfare il 20% del fabbisogno di elettricità mondiale nel 2030.

"È chiaro che l'energia eolica giocherà un ruolo importante nel nostro futuro energetico. Ma perché l'eolico possa raggiungere il suo pieno potenziale, i governi devono agire rapidamente per affrontare la crisi climatica, finché siamo ancora tempo", ha dichiarato il segretario generale del Global Wind Energy Council Steve Sawyer.

Fonte: Borsa Italia

martedì 13 novembre 2012

BNEF: l'energia eolica è più efficiente



Il settore eolico continua ad espandersi grazie alla riduzione dei costi e a una migliore efficienza. Questo, in linea di massima, quanto riportato da uno studio di Bloomberg New Energy Finance, secondo cui il costo medio delle attività di esercizio e manutenzione degli impianti eolici è diminuito dell'11% nell'ultimo anno.

Il settore beneficia di una diminuzione dei costi dei componenti e, contestualmente, di un aumento dell'efficienza delle turbine eoliche. Le spese di funzionamento e di manutenzione, comprendenti la manutenzione programmata e non e la sostituzione dei componenti, sono scese dai 30.900 euro per Megawatt l'anno del 2008 a 19.200 euro per MegaWatt l’anno nel 2012.

Secondo l'amministratore delegato di BNEF, Michael Liebreich, “l'energia eolica ha fatto molto per migliorare la sua competitività contro la generazione di energia da gas e carbone negli ultimi anni grazie alla riduzione dei costi, alle turbine eoliche più tecnicamente avanzate, ad un funzionamento più sofisticato e una migliore gestione delle fattorie del vento. Questo nuovo indice di prezzo indica che il servizio gestione e manutenzione di parchi eolici in fase di gestione è in corso economicamente più efficiente".

Fonte: Rinnovabili.it

lunedì 12 novembre 2012

Key Wind, il nuovo evento dedicato all'eolico

Un nuovo evento dedicato all'energia eolica affiancherà dal prossimo anno Key Energy ed Ecomondo. Si chiamerà "Key Wind" e sarà organizzato dall'Anev presso il quartiere fieristico Rimini Fiera per promuovere i principali player del settore eolico e rappresentare allo stesso tempo il punto di riferimento per tutti coloro che operano in questo mercato. Key Wind rappresenta l'evento che andrà a completare l'offerta espositiva in materia di energie rinnovabili e mobilità sostenibile degli altri due eventi organizzati sempre a Rimini Fiera.

Per il presidente dell'Anev Simone Togni, Rimini Fiera è la location ideale in quanto "riteniamo che a Key Energy e a Ecomondo i nostri associati possano trovare terreno fertile per il loro business. Key Wind sarà quindi un importante momento sia convegnistico, sia espositivo per tutto il mercato dell'eolico, al quale prenderanno parte i maggiori operatori del settore".

"Key Wind evidenzierà le eccellenze di una tra le filiere più interessanti delle nuove energie", commenta il presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni, "differenziando ed ampliando le occasioni d'affari e di conoscenza per i visitatori delle nostre manifestazioni legate all'ambiente e alla sostenibilità".

Fonte: Libero Quotidiano

martedì 6 novembre 2012

L'eolico conviene più del gas

L'energia eolica conviene più del gas. Lo sostiene una ricerca di Ernst & Young, in cui sono state messe a confronto le due fonti di produzione energetica in base a parametri di valutazione come la creazione di posti di lavoro, il contributo al prodotto interno lordo, la sicurezza energetica, i costi di integrazione di rete, la CO2 e l'incidenza sui prezzi, al fine di analizzarne benefici e svantaggi.

Secondo lo studio, nel complesso gli impianti di produzione a energia eolica assicurano più benefici delle centrali a turbogas. In primo luogo, per ogni megawatt di eolico prodotto si contribuisce ad accrescere il Pil di 56 euro, contro i 16 di una centrale a gas; ciò è dovuto principalmente all'acquisto del carbon fossile dall'estero, mentre l'eolico assicura un maggior valore aggiunto grazie ad una filiera di produzione ben radicata, soprattutto a livello europeo. Per quanto riguarda l'occupazione, per ogni milione di euro investito vengono creati in media 21 posti di lavoro nel settore eolico, contro i 13 di quello del gas. L'energia eolica ha un impatto maggiore anche sul gettito fiscale, in quanto per ogni euro investito viene generato un gettito compreso tra i 27 e i 52 centesimi di entrate per lo stato. Quello che desta maggior interesse è di come l'eolico sia in grado di ridurre i prezzi all'ingrosso. Sempre secondo la ricerca Ernst & Young, nel 2010 in Spagna gli incentivi ricevuti dal settore sono stati inferiori alla riduzione osservata nel prezzo dell'elettricità.

Secondo gli autori della ricerca, non dovrebbero essere solamente comunicati i costi derivanti dalla produzione di energia eolica, ma anche i benefici ottenibili dagli investimenti in un settore in espansione come quello eolico.

Fonte: Energia 24 Club

lunedì 5 novembre 2012

Un libro su evoluzione e futuro dell'energia eolica

Si chiama "Energia eolica, evoluzione tra storia, progetto e ambiente" il libro in cui gli autori Francesca Sartogo, Vincenzo Ferrara ed Ennio De Lorenzo riportano i segreti della storia e dell'evoluzione dell'energia eolica.

Il libro, edito da Dario Flaccovio Editore, esamina il lungo processo evolutivo dell'energia eolica e delle altre energie rinnovabili; tra queste, l'eolico occupa un ruolo di primo piano. L'analisi si concentra sul sistema energetico quale il modello economico, tecnologico, sociale e culturale del nostro tempo, sulla stretta connessione tra clima e vento, e arriva a delineare un legame indissolubile tra energia eolica e rispetto dell'ambiente. Il testo dedica ampio spazio ai cambiamenti climatici e alle valutazioni da prendere nel pianificare le strategie energetiche.

Partendo dall'evoluzione storica dell'energia eolica, il testo prosegue con uno sguardo sul futuro dell'eolico, tra ricerca e sperimentazione.

Fonte: ANSA

venerdì 19 ottobre 2012

Nuovi corsi sull'eolico dell'Anev

corsi energia eolica


Anche quest'anno l'Anev ha organizzato i corsi su energia eolica, tecnologia e funzionalità. Un occasione importante per aziende, professionisti e quanti vogliono approfondire la propria conoscenza nel settore dell'eolico.

Il primo corso si terrà il 7 e l'8 novembre dal titolo "Il Minieolico" e si svolgerà presso l'Ecomondo Key Energy alla Fiera di Rimini nella Sala Girasole, mentre l'8 e il 9 novembre quello su "Trading e nuovi meccanismi di incentivazione dell'Energia Eolica", sempre all'Ecomondo Key Energy nella Sala Camelia. I corsi Anev saranno tenuti da docenti esperti e si propongono come un completamento dei corsi di primo livello, focalizzandosi su aree tematiche specifiche del settore eolico.

L'Anev ha messo a disposizione dei partecipanti delle borse di studio; i corsi permetteranno di entrare in una rete di informazioni, contatti e opportunità di lavoro, grazie alla presenza di aziende di spicco di settore, membri del Gse e Gme e a rappresentanti del Governo, e grazie anche al sito dell'Anev, come intermediario per l'incontro della domanda e dell'offerta di occupazione nell'energia eolica.

Per candidarsi ai corsi sull'energia eolica basta inviare il proprio curriculum con lettera di motivazione all'indirizzo e-mail formazione@anev.org.

Fonte: EcoSeven

lunedì 15 ottobre 2012

Siemens vuole costruire la più grande pala eolica del mondo

L'energia eolica è una delle fonti di energia alternativa ai tradizionali combustibili fossili, dal momento che è abbondante, rinnovabile, ampiamente distribuita, pulita e praticamente non produce gas a effetto serra (se non nella fase di realizzazione dei componenti di base dell’impianto eolico). La sua diffusione in termini di kilowattora prodotti al mondo è in continua crescita tanto che le turbine sono sempre più sofisticate per produrre al meglio, in quantità elevata e con la massima efficienza.

La Siemens, impresa multinazionale che opera da anni nel settore impiantistico ed energetico, e che già da tempo si occupava di impianti eolici, ha deciso di investire in un progetto da guinness dei primati: le pale eoliche più grandi al mondo.

Il progetto è nato dalla collaborazione con la Dong Energy e mira a produrre quanta più energia possibile: una meta che la Siemens si impegna a traguardare dopo le recenti scoperte scientifiche che confermano che la quantità di energia derivante dall'eolico prodotta in mare aperto è superiore del 40% di quella prodotta sulla terra ferma; e proprio per il fatto che le i parchi eolici si stanno espandendo nelle zone di mare , essi vengono denominati "eolici offshore".

Leggi l'articolo intero su Architettura Ecosostenibile.

giovedì 11 ottobre 2012

La potenza eolica mondiale ha raggiunto i 250 GW

La relazione semestrale della World Wind Energy Association (WWEA) suggerisce risultati molto soddisfacenti per il settore dell'energia eolica. Secondo l'associazione infatti, a giugno di quest'anno sono stati installati nel mondo 254 GW di potenza eolica, di cui 16,5 GW installati nei primi sei mesi.

Secondo la relazione, Cina, Stati Uniti, Germania, Spagna e India sono i paesi che dominano il settore e, insieme, rappresentano il 74% della potenza mondiale di energia eolica installata. Tra i paesi che hanno portato avanti progetti eolici figura il nostro Paese: l'Italia, infatti, è il paese che con Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito ha investito di più nell'eolico nell'ultimo anno. La Cina rappresenta il più grande mercato dell’energia eolica, con una potenza eolica complessiva di 67,7 GW e raggiungendo i 5,4 GW nei primi sei mesi del 2012. C'è da dire che il paese asiatico ha aggiunto meno capacità eolica rispetto all’anno precedente.

I risultati fanno ben sperare in previsione della fine dell'anno. Secondo il rapporto, vi è la possibilità di toccare quota 273 GW di installazioni eoliche entro dicembre 2012.

Fonte: Rinnovabili.it

lunedì 8 ottobre 2012

Cresce la domanda di energia eolica



Cresce la domanda di energia eolica e delle energie rinnovabili nonostante l'energia elettrica sia in calo. Secondo l'ultimo rapporto mensile sul sistema elettrico di Terna, l'eolico nel mese di settembre ha registrato un aumento del 46,8% rispetto allo scorso mese del 2011, mentre continua la tendenza al calo della domanda di energia, con una diminuzione del 9,6%.

Per quanto riguarda le altre fonti rinnovabili, la domanda di energia fotovoltaica è cresciuta del 18,7%, sempre rispetto a settembre dell'anno scorso; la produzione idroelettrica è invece cresciuta del 17,5%, rimane pressoché invariata la produzione del geotermoelettrico.

Relativamente alla produzione dall'inizio di quest'anno, l'eolico ha raggiunto i 9 TWh di energia prodotta, il 37,2% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ed è praticamente prossimo a eguagliare la produzione di tutto il 2011 (9,7 TWh). La produzione di fotovoltaico ha toccato quota 15,4 TWh, il 91,3% in più, mentre scende l'idroelettrico del 16,2%.

Nel complesso, tutte le fonti rinnovabili rappresentano il 24,4% della domanda di energia totale nazionale.

Fonte: QualEnergia

mercoledì 3 ottobre 2012

L'energia eolica è la più economica al mondo

L’eolico è l'energia rinnovabile più economica al mondo. Lo sostiene uno studio realizzato dal Green Budget Germany fra le fonti "green".

L'energia eolica è la prima tra le fonti rinnovabili in quanto a economicità secondo i ricercatori tedeschi, che ne hanno calcolato i costi reali oltre i singoli valori in bolletta. In considerazione sono state prese tutte quelle variabili legate all’impatto ambientale e medico-sanitario, che a conti fatti premia senza incertezze le fonti pulite.

I costi per la produzione di energia elettrica da energia eolica e solare sono mediamente i più competitivi, con il fotovoltaico in seconda posizione per via del potenziale danno ambientale causato dall’utilizzo di silicio minerario.

Per approfondimenti vai su Green Style

venerdì 28 settembre 2012

L'Europa ha superato i 100 GW di potenza eolica

Lo sostiene l'Associazione Europea dell'Energia del Vento, l'EWEA. Una potenza eolica tale da soddisfare il fabbisogno energetico di 57 milioni di case.

Con una simile potenza si potrebbero ridurre le emissioni di anidride carbonica di quasi 220 Mt se l'energia eolica sostituisse il carbone, o di ridurre le emissioni di 98 Mt in caso essa sostituisse il gas.

Christian Kjaer, CEO di EWEA, afferma che, al momento, viene sfruttata una minima parte delle risorse eoliche europee; nonostante questo, l'energia eolica sta dando un contributo importante alla sicurezza energetica del continente.

martedì 25 settembre 2012

L'eolico italiano può raddoppiare con le pale off-shore

L’energia eolica italiana ha una potenza eolica di 7.315 MW, circa il 3,5% del consumo elettrico e il 5% della produzione elettrica. Un bilancio positivo e che sarà largamente incrementato nei prossimi anni. Secondo Simone Togni, presidente dell'Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento), "l'obiettivo del governo è di arrivare a 12.500 MW nel 2020, anche se il potenziale si aggira intorno a 16.500 MW".

Togni sottolinea la leadership italiana nella ricerca, nei materiali e nella sperimentazione sull’eolico. L'Italia primeggia nello sviluppo dei criteri aerodinamici per la struttura delle pale eoliche, riuscendo a produrre quelle capaci di raccogliere più vento.

In questo momento nel nostro Paese sono circa 300 gli impianti che, con una taglia media delle ultime installazioni che è di 14 MW, producono 11,8 Terawattora (TWh).

Leggi l'intero articolo su GoGreen.

venerdì 14 settembre 2012

L'eolico ad alta quota è più efficiente

Più vanno in alto, più sono efficienti. Secondo la ricerca promossa dall’organizzazione no-profit Near Zero, le pale eoliche d'alta quota hanno un potenziale eolico di gran lunga maggiore rispetto alle turbine di terra.

Nello studio pubblicato dall'organizzazione no profit, nata per favorire il dialogo tra gli esperti di energia, le istituzioni e le autorità del settore eolico, emerge che l'energia eolica produce un quantitativo decisamente più elevato ad alte quote, a differenza delle pale eoliche installate a terra.

Sempre nella ricerca, emergono alcuni aspetti critici da affrontare per favorire la diffusione di questo settore. Innanzitutto l’affidabilità sul lungo termine delle tecnologie che a certe altezze sono sottoposte a stress metereologici in modo costante. In secondo luogo l'inadeguatezza delle normative attuali, che non regolamentano efficacemente la nuova fonte energetica. Nonostante questo, secondo gli studiosi l'eolico ad alta quota è un settore che crescerà rapidamente nei prossimi anni.

Fonte: Zero Emission

mercoledì 12 settembre 2012

Un azienda eolica si fa avanti per l'Alcoa

L'Alcoa potrebbe diventare un'azienda green. Ieri sera infatti ha manifestato interesse per l'azienda di Portovesme la KiteGen Research di Torino inviando un fax al Ministero dello Sviluppo Economico, alla Regione Sardegna e all'Alcoa con l'intenzione di acquisire l'azienda produttrice di alluminio.

La premessa secondo cui la KiteGen Research sarebbe interessata all'acquisizione si baserebbe sul fatto che l'Alcoa è l'azienda che consuma più energia elettrica in Italia per produrre 150 mila tonnellate di alluminio, quantificabili in 2.300 GigaWatt. Questo ne consegue che, essendo un'azienda sovvenzionata dalla collettività, in 15 anni l'energia consumata è costata circa un miliardo di euro, anche se negli ultimi anni il prezzo dell'energia è stato agevolato.

Il progetto di KiteGen Research sarebbe quello di realizzare degli impianti di energia eolica troposferica ad altissima densità territoriale: questo permetterebbe da qualsiasi zona della Sardegna di estrarre circa 300 MegaWatt, la potenza eolica necessaria allo stabilimento dell'Alcoa per una disponibilità di più di 5 mila ore. In due anni, si coprirebbero gli investimenti sui generatori e si potrebbe acquisire lo stabilimento senza ridurre il personale.

Leggi l'intero articolo su Il Sole 24 Ore.