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venerdì 11 maggio 2012

L'Italia preferisce le energie rinnovabili

Gli italiani puntano sul libero mercato e sulle energie rinnovabili. È quanto emerge dalla ricerca "Gli Italiani e il solare - timori e aspettative", realizzata da Ipr Marketing e promossa dall'Osservatorio sul Solare della Fondazione UniVerde con il sostegno di Yingli Green Energy.

Tra le energie pulite, ben il 55% degli italiani punta sull'energia eolica, mentre otto italiani su dieci sarebbe propensa a passare al solare. Inoltre, secondo l'85% degli intervistati il governo dovrebbe intervenire in misura maggiore per incentivare la diffusione del fotovoltaico. Dal confronto dei dati con quelli raccolti nel 2009, sono molti più italiani ad essere propensi ad investire sulle rinnovabili.

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione UniVerde, sostiene che "l'autoconsumo e la libertà di scambiarsi energia sono il futuro e solo così l'Italia potrà davvero passare alla terza rivoluzione industriale". I dati emersi testimoniano una maggiore consapevolezza degli italiani verso le energie rinnovabili. Questa l'opinione dell'amministratore delegato di Yingli Green Energy Italia Fabio Patti, "Il fotovoltaico ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo dell'intero settore, fungendo da traino anche per le altre energie rinnovabili. E oggi, grazie alle economie di scala e ad un favorevole sistema incentivante, si è potuto accelerare il processo di diminuzione dei costi delle installazioni".

Leggi l'intero articolo su AdnKronos.

venerdì 4 maggio 2012

I parchi eolici saranno soggetti all'IMU

Gli impianti di produzione dell'energia eolica pagheranno l'Imposta Municipale Unica per il 2012: è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione, dando ragione ad un Comune in provincia di Foggia nei confronti di un parco eolico cui aveva tentato, invano, di imporre la tassa. Anche l'ICI graverà sugli impianti, almeno quella del 2011.

I parchi eolici, secondo la Cassazione, vanno accatastati nella categoria "D/1": Opifici o attività industriali. La società gestore del parco riteneva invece di rientrare nella categoria "E/3: Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche (edicole per giornali e simili, chioschi per bar, per rifornimenti di auto, per sale di aspetto di tranvie, ecc., pese pubbliche, ecc.)”, categoria esente dall'imposta. La Corte, però, ha applicato ai parchi eolici la stessa misura attualmente valida per gli impianti idroelettrici e fotovoltaici.

La vicenda fa da contorno allo scontro tra Stato, Agenzia delle Entrate e Associazioni sulla categoria catastale di appartenenza e, ben più importante, sull'incertezza relativa agli incentivi alle energie rinnovabili. Il settore eolico, così, potrebbe subire un altro colpo: chi progetta e costruisce un impianto eolico, rischierà di dover pagare anche l'IMU.

Fonte: Green Style

giovedì 26 aprile 2012

Confartigianato: i tagli alle rinnovabili danneggiano le pmi

Confartigianato, CNA e Casartigiani hanno chiesto al Governo un correttivo al nuovo decreto che riguarda gli incentivi alle energie rinnovabili. I tagli previsti, a detta delle associazioni, potrebbero causare la perdita di circa 200.000 posti di lavoro e 85.000 mila aziende.

I decreti presentati la scorsa settimana in cui si prevedono revisioni agli incentivi per l'eolico e per le altre fonti rinnovabili preoccupano fortemente le piccole e medie imprese del settore. I limiti agli incentivi destano particolare interesse, e le tre associazioni chiedono che si mantenga la tutela prevista dai precedenti decreti sulle rinnovabili.

Vengono altresì chiesti degli interventi urgenti per modificare i due decreti resi noti la scorsa settimana: le stime parlano di circa 20 miliardi di incentivi a fronte di un guadagno per lo Stato di oltre 8 mld di gettito fiscale. "Un confronto trasparente per comprendere le scelte di Politica Energetica che il Governo intende intraprendere, mediante l’istituzione di un Tavolo Permanente sulle Fonti Rinnovabili, in considerazione delle potenzialità connesse con lo sviluppo della green economy e per contribuire alla definizione di un quadro di regole certe e continuative".

Maggiori informazioni su GreenStyle.

martedì 24 aprile 2012

Gli incentivi alle energie rinnovabili arriveranno ai soliti noti?

Questo è l'interrogativo posto dall'associazione Amici della Terra e dal suo presidente, Rosa Filippini.

In un articolo pubblicato sulla newsletter dell'associazione, dal titolo provocatorio "Spacciatori di chilowatt", si denunciano le contraddizioni di un Governo che riconosce più efficienti le rinnovabili termiche ma riserva maggiori incentivi a quelle elettriche. Filippini parla a nome di tutta l'associazione, quando dice che i nuovi decreti sulle energie rinnovabili rischiano di provocare dei danni all'ambiente a spese dei cittadini.

Inoltre, il presidente attacca il ministro dell'ambiente Clini per il suo comportamento: da una parte afferma che le rendite assicurate dal fotovoltaico sono altissime, dall’altra si spende fino all’ultimo per assicurare che esse restino le più alte d’Europa. L'accusa è riferita alla programmazione e alla destinazione dei fondi: nonostante Clini e gli altri membri del Governo riconoscano le energie che producono calore maggiormente efficienti, a queste sarà destinata una quota minore di incentivi rispetto a quelle elettriche; in questo settore, come in altri, è la propaganda a farla da padrona: tutti i personaggi coinvolti affermano certe cose mentre, in realtà, fanno esattamente l'opposto.

Leggi l'articolo integrale su casaeclima.com.

venerdì 20 aprile 2012

Boom produttivo di energia rinnovabile in Sicilia

incentivi energia eolica
La Sicilia ha prodotto il 60% di energia eolica e fotovoltaica nel giorno di Pasquetta, con punte del 94% toccate intorno le ore di pranzo. Questo è il quanto ha riportato Terna in un convegno organizzato dal GSE su una ricerca condotta da Althesys sui vantaggi delle energie rinnovabili.

I dati registrati da questa ricerca hanno offerto altri spunti: tra le ore 13 e le ore 14 del 9 aprile l'energia ai siciliani è costata praticamente 0. In genere, per ogni punto percentuale guadagnato dalle energie pulite nei confronti delle energie fossili il prezzo dell'elettricità scende di € 2 per MW/h.

Sempre dalla ricerca emerge che tutta l'Italia ha beneficiato dell'aumento di produzione da parte di impianti a energie rinnovabili - con una media del 64%, il 26% di produzione annua; e se ne potrebbe beneficiare ulteriormente riformando l'intero sistema energetico italiano, in gran parte dipendente da carburanti, gas, e fossili in genere. L'obiettivo del "sistema-energia" italiano dovrebbe essere l'efficienza; un processo di ristrutturazione in cui si dovrebbe prevedere, oltre la produzione di energia eolica e delle altre energie pulite, il riutilizzo delle risorse e l'accumulo di energie da fonti alternative. Tutto questo porterebbe benefici anche in termini di lavoro e PIL.

Chiaramente, si dovranno abbattere delle barriere, rappresentate da chi, in questo settore, costituisce la maggioranza delle quote di mercato. Ma in un mondo in cui si è sempre più orientati verso una logica di sviluppo sostenibile, sarà difficile fermare gli investimenti in un settore vantaggioso per tutti.

giovedì 19 aprile 2012

A Roma si è manifestato a sostegno delle energie rinnovabili

incentivi energia eolica

Ieri a Roma le associazioni ambientaliste, gli imprenditori e le sigle di rappresentanza del settore, hanno manifestato per chiedere al Governo di riaprire il confronto sui decreti contro il tagli agli incentivi all'energia eolica e alle altre energie pulite.

"Salviamo il futuro delle rinnovabili" è stato il motto di questa manifestazione per salvare il futuro delle rinnovabili, un futuro minacciato da tagli che potrebbero stringere la morsa su questo settore in crescita sia in Italia che nel resto del mondo. Secondo Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente, il Ministro Corrado Passera e il Governo "hanno sbagliato nel metodo approvando i decreti senza alcun confronto con le associazioni di settore, e nel merito perché i testi sono pieni di impedimenti burocratici e di barriere agli investimenti che avrebbero l'effetto di fermare i successi realizzati in questi anni".

Il video della manifestazione a questo link.


Fonte: Adn Kronos.

venerdì 6 aprile 2012

Le associazioni in piazza a difesa delle fonti rinnovabili

"Salviamo il futuro delle rinnovabili": questo è il motto dell'iniziativa indetta dalle associazioni ambientaliste e delle energie rinnovabili contro i possibili tagli agli incentivi previsti dal governo nel Quinto Conto Energia. La manifestazione si terrà mercoledì 18 aprile in piazza Montecitorio a Roma, per rivendicare l'importanza delle fonti alternative di produzione dell'energia.
Le energie rinnovabili stanno cambiando il sistema energetico italiano con vantaggi sempre più evidenti, in termini di produzione e consumo, di riduzione delle spese legate al protocollo di Kyoto, di creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro. Questo è quanto sostiene il Kyoto Club, una delle associazioni aderenti alla manifestazione. In più, della produzione di energia pulita ne beneficia l'intero Paese in termini economici, riducendo il costo dell'elettricità nel mercato energetico.
Lo scenario, però, è messo in crisi da una campagna a livello mediatico volta a mettere in luce solamente i rischi e i costi gravanti sulla bolletta degli italiani, e non gli enormi vantaggi per la nazione intera, le aziende e i cittadini, in una prospettiva di investimento per un modello energetico pulito, efficiente, distribuito. Per questo, le associazioni si battono per approvare i decreti attuativi e stimolare gli investimenti per l'energia eolica, solare e per le biomosse, attesi da settembre e impedire i tagli radicali agli incentivi sul fotovoltaico e limiti di spesa annui previsti nel conto per le altre fonti pulite.

Fonte: Romagna Noi

giovedì 5 aprile 2012

Le energie rinnovabili pesano solo il 10% in bolletta

incentivi energia eolica

È emerso dall'analisi realizzata da Legambiente su una bolletta da 494 euro l’anno, la media del consumo di una famiglia con un contratto da 3 KW in fascia protetta. L'analisi arriva dopo le recenti dichiarazioni del ministro Passera sul peso delle rinnovabili in bolletta e sulla necessità di ridurre gli incentivi alle energie rinnovabili.
Il 59,5% dei costi è dovuto alla compensazione dell’energia prodotta dalle centrali a petrolio, carbone e metano. In questo caso non vengono prese in considerazione le energie rinnovabili. Il gas è aumentato di un valore maggiore del 40% rispetto al 2010.
Continuando ad analizzare la bolletta, un 14% dei costi serve per i servizi di rete, un 13,5% per le tasse e per l’Iva. Un altro 13% serve al pagamento di oneri di sistema non troppo specificati. Solo dopo c’è la voce relativa agli incentivi per le energie rinnovabili. Si tratta di un 10% per quanto riguarda il fotovoltaico, l’eolico e le biomasse. Il 2% del costo serve a coprire raffinerie, inceneritori e sistemi di produzione che utilizzano il carbone, e un 1,2% per il nucleare.

Leggi tutto l'articolo su: Ecoo.it

venerdì 16 marzo 2012

Le domande più comuni sull’energia eolica

  1. Cos'è e come funziona un impianto eolico? 

    Un impianto eolico trasforma l’energia cinetica del vento in energia elettrica. Questo avviene attraverso il rotore che raccoglie l'energia e, ruotando, muovono un generatore elettrico collegato alla rete, il tutto in modo semplice e poco costoso. Esistono due tipologie di generatori:  generatori ad asse orizzontale, il cui rotore va orientato in base alla direzione di provenienza del vento; generatori ad asse verticale, indipendenti dalla direzione del vento. L’energia prodotta viene immessa nella rete di trasmissione nazionale come previsto dalla normativa vigente. 

  2. Quando è stata sfruttata l'energia eolica per la prima volta?

    La prima forma di sfruttamento dell'energia eolica in energia meccanica si ha sin dall'antichità nella propulsione navale grazie all'utilizzo delle vele delle navi. I primi mulini a vento europei trasportavano invece acqua o muovevano le macine per triturare i cereali. I mulini olandesi erano i più grandi del tempo. Questi mulini erano formati da telai in legno sui quali era fissata la tela che formava così delle vele spinte in rotazione dal vento. Nel corso del XIX secolo entrarono in funzione migliaia di mulini a vento sia in Europa che in America, soprattutto per scopi di irrigazione. In seguito, con l'invenzione delle macchine a vapore, vennero abbandonati a causa del costo del carbone allora a buon mercato.

  3. Quali sono le caratteristiche per cui l'energia eolica è preferibile rispetto alle energie convenzionali?

    L'energia eolica è una fonte di energia attraente come energia alternativa sotto molti punti di vista. Rispetto ai tradizionali combustibili fossili, infatti, si può dire che essa è abbondante, rinnovabile, ampiamente distribuita, pulita e praticamente non produce gas a effetto serra. Il più grande svantaggio è rappresentato dalla sua caratteristica intrinseca di intermittenza nella produzione associata alla necessaria presenza della giusta quantità di vento. Tuttavia la sua diffusione in termini di kilowattora prodotti al mondo cresce continuamente nel tempo. 

  4. Quale ente italiano rilascia l’autorizzazione alla costruzione e all'esercizio di un impianto eolico?

    Secondo la legge è la Regione l’ente preposto al rilascio del permesso per la costruzione e l’esercizio di un impianto eolico. L’Autorizzazione Unica sostituisce a tutti gli effetti qualsiasi altra autorizzazione di competenza delle amministrazioni partecipanti alla conferenza di servizi. L’attuazione della normativa è stata regolamentata meglio dalle recenti "Linee Guida" nazionali pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale

  5. Che ruolo rivestono i Comuni nel procedimento per autorizzare la costruzione di un parco eolico?

    I Comuni non rilasciano alcuna autorizzazione né concessione edilizia. La costruzione e l’esercizio di un impianto eolico è autorizzata dalla Regione attraverso il rilascio del provvedimento di Autorizzazione Unica. Un Comune esprime il proprio parere all’interno della Conferenza dei servizi dove intervengono altri enti che esprimono i pareri per gli aspetti di propria competenza. 

  6. Come si misura la potenza di un impianto eolico?

    La grandezza che misura il massimo dell'energia producibile dall'impianto in un dato intervallo di tempo è il Megawatt (MW). L’unità di misura dell’energia elettrica prodotta da un impianto è il MWh (megawattora), da non confondere con il megawatt. 1 MWh rappresenta la quantità di energia prodotta in un’ora da un impianto di potenza 1 MW che funziona a pieno regime. Il consumo domestico è misurato in KWh (un kilowatt-ora equivale a mille megawatt-ora), l’energia consumata da un’apparecchiatura elettrica di potenza 1 KW in un’ora di funzionamento. 

  7. In quali siti si costruiscono gli impianti eolici?

    Un sito per la realizzazione deve trrovarsi in una zona sufficientemente ventosa. In Italia questa caratteristica è presente soprattutto nel Centro-Sud e nelle isole e praticamente assente nelle regioni del Nord Italia. Il sito inoltre deve essere: accessibile ai trasporti eccezionali (lunghi fino a 70m) e con pendenze non elevate, vicino alla rete elettrica di alta tensione, in aree con scarsa vegetazione. Un impianto non può essere istallato a quote troppo elevate, non oltre i 1800metri sopra il livello del mare. Deve rispettare i vincoli ambientali previsti dalle normative vigenti. 

  8. Come si sviluppa un progetto eolico?

    Un sito si localizza sulla base di un' ipotesi di fattibilità secondo le caratteristiche prima citate, successivamente si installano uno o più torri di msura del vento, chiamati "anemometri", e si raccolgono i dati sul vento per almeno un anno verificando il potenziale eolico del sito. In seguito si redige un progetto preliminare con un posizionamento ottimale delle turbine, denominato "layout di impianto", nel rispetto dei vincoli sul territorio; si sottoscrivono gli accordi con terreni di privati e/o enti pubblici; si richiede al gestore della rete elettrica il punto di connessione per il trasporto dell’energia; si redige il progetto definitivo e si avvia il procedimento di autorizzazione unica presso la Regione. Ottenuta l’Autorizzazione Unica il sito è cantierabile e si procede alla realizzazione dell’impianto. 

  9. Un impianto eolico usufruisce degli incentivi?

    In realtà è l'energia prodotta dagli impianti ad essere incentivata: se un impianto non funziona e non produce energia, non riceve incentivi. Il produttore di energia da fonte rinnovabile può vendere il titolo chiamato "Certificato Verde", riconosciuto per ogni MWh di energia prodotta a tutti i produttori di energia da fonte convenzionale. Questi ultimi, infatti, sono obbligati a produrre o acquistare una percentuale di energia da fonti rinnnovabili (eolico, idroelettrico, biomasse, moto ondoso). Questo meccanismo fa sì che l’incentivazione sia pagata dai produttori di energia elettrica da fonte convenzionale (carbone, petrolio, gas) .

  10. In Italia, quanti posti di lavoro crea l’energia eolica?

    Secondo delle stime, il settore eolico in Italia occupa più di 20.000 persone incluso, l’indotto. Secondo un altro noto studio, se l’intero potenziale eolico di 16.200 MW venisse realizzato nei prossimi 10 anni, gli occupati nel settore diventerebbero 66.000. Inoltre, considerato che il maggiore potenziale eolico è nel Centro-Sud e nelle Isole, anche la richiesta professionale delle imprese si concentrerebbe proprio in queste aeree. 

  11. Esistono diverse tipologie di impianti eolici?

    Si. Esistono impianti eolici off-shore e impianti eolici on-shore. Un impianto off-shore é realizzato in mezzo al mare mentre un impianto on-shore é realizzato a terra. Il costo di sviluppo, costruzione e manutenzione del primo é molto piú elevato rispetto al secondo in relazione alla maggiore difficoltá di reggiungere il sito e per la maggiore aggressivitá dell’ambiente. Esistono inoltre degli impianti misti a energia eolica e idrogena. L'energia eolica ha una natura intermittente, ciò ha portato a individuare numerosi metodi di immagazzinamento dell'energia, inclusa la produzione di idrogeno attraverso l'elettrolisi dell'acqua. L'idrogeno è usato a generare elettricità quando la domanda d'energia non può essere sostenuta solo dal vento. L'energia immagazzinata nell'idrogeno viene convertita in energia elettrica attraverso celle a combustibile o con un motore a combustione collegato a un generatore elettrico. Il primo impianto misto è stato realizzato in Danimarca nel maggio del 2007.

  12. Quanti impianti eolici esistono in Italia?

  13. È stato detto che grazie alle loro caratteristiche le regioni del Centro-Sud sono regioni favorevoli alla costruzione di impianti eolici. Ci sono molti impianti localizzati in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Puglia, e anche in Sicilia e Sardegna. Al Nord Italia gli impianti si possono trovare in Emilia-Romagna, Toscana e Liguria.

  14. Qual è l'opinione degli italiani in merito all’energia eolica?

    Una recente indagine ha rilevato che circa l’80% degli italiani l’energia eolica è rispettosa dell’ambiente; per il 60% l’eolico alimenta l’occupazione e l’economia locale e nel contempo è strategicamente competitivo nel quadro dell’economia internazionale; questo vale anche per le altre fonti rinnovabili. In più, per il 75% l'eolico è una fonte non soggetta a crisi economiche e politiche; infine, l’83% degli italiani approverebbe un maggiore uso delle fonti di energia eolica da parte del suo fornitore di elettricità.